La neurotecnologia basata sull’intelligenza artificiale minaccia il segreto mentale (Unesco)

DISPATCH — La combinazione di rapidi progressi nella neurotecnologia — come gli impianti cerebrali — e l’intelligenza artificiale rappresenta una minaccia per la segretezza mentale delle persone, ha avvertito giovedì l’Unesco.

L’agenzia delle Nazioni Unite per la scienza e la cultura sta lavorando a un quadro etico globale relativo alla protezione dei diritti umani di fronte alle neurotecnologie, ha annunciato in una conferenza sull’argomento presso la sua sede a Parigi.

La neurotecnologia mira a collegare dispositivi elettronici al sistema nervoso per trattare le condizioni neurologiche e ripristinare le funzioni relative al movimento, alla comunicazione, alla vista o all’udito.

Questa disciplina ha recentemente beneficiato dei progressi dell’intelligenza artificiale (AI), i cui algoritmi possono elaborare i dati in modi senza precedenti, ha spiegato Mariagrazia Squicciarini, economista dell’Unesco specializzata in AI.

Per Gabriela Ramos, vicedirettore generale per le scienze sociali e umane dell’agenzia, questa convergenza è di vasta portata e potenzialmente dannosa.

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Siamo su un percorso in cui gli algoritmi ci permetteranno di decodificare i processi mentali delle persone e di manipolare direttamente i meccanismi cerebrali alla base delle loro intenzioni, emozioni e decisioni, ha detto alla conferenza.

Lo scorso maggio, scienziati americani hanno segnalato lo sviluppo di un decodificatore linguistico che traduce i pensieri di una persona in scrittura, dopo aver allenato il cervello per lunghe ore in una macchina per la risonanza magnetica (risonanza magnetica).

Sempre a maggio, Neuralink, la società del miliardario Elon Musk, ha ricevuto l’autorizzazione negli Stati Uniti per testare i suoi impianti cerebrali, che hanno le dimensioni di una moneta, sugli esseri umani.

Sig. Musk, che afferma che il suo obiettivo finale è garantire che gli esseri umani non siano dominati dall’intelligenza artificiale, mercoledì ha lanciato la sua società di intelligenza artificiale, xAI.

La signora Squicciarini ha insistito sul fatto che la neurotecnologia non è intrinsecamente cattiva. Come testimoniano gli sforzi per permettere a una persona ipovedente di riprendere la vista, o a un arto inferiore paralizzato di camminare. Ma questo progresso deve essere accompagnato da garanzie etiche.

Gli investimenti nelle società di neurotecnologie si sono moltiplicati per 22 tra il 2010 e il 2020, raggiungendo i 33,2 miliardi di dollari (29,73 miliardi di euro), secondo un rapporto dell’UNESCO co-firmato dalla Sig.ra Squicciarini.

Il numero di brevetti relativi ai dispositivi neurotecnologici è raddoppiato tra il 2015 e il 2020. Questo mercato dovrebbe raggiungere i 24,2 miliardi di dollari (21,67 miliardi di euro) nel 2027.

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